Le musiche del mondo islamico si diffondono dal Marocco alla Turchia, dall' Egito all' Iran, con le mille varianti di tanti paei diversi per etnia e tradizioni, ma tutti legati da un' unica religione: quella musulmana. Si racconte che Maometto vietasse l' uso degli strumenti e che la voce dovesse essere l' unica protagonista della musica dei musulmani. E' forse per questa ragione che la voce è de sempre lo "strumento" previligiato non solo dalla preghiera, ma di tutta la musica dell' Islam. La musica del mondo arabo è quella sacra intonata dal muezzin all' ora della preghiera o quella profana delle celebrazioni rituali legate al ciclo della vita. E' la musica che scandisce danze popolari e canti d' amore, ma soprattutto è la musica che nasce e vive nel momento stesso della sua esecuzione e nella quale la figura del compositore e del compositore e dell' interprete sono riunite nella stessa persona. A differenza di quanto avviene in Europa, le musiche del mondo arabo mantengono uno stretto rapporto con le radici del loro passato, con il compleso universo della musica colgta e tradizionale dell' Oriente, con le sue regole non scritte, tramandate oralmente di maestro in allievo, dai lontani tempi delle Mille e una notte.