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mercoledì 22 giugno 2011

Capa è nei mezzi anfibi statunitensi durante lo sbarco del D-day, il grande giorno,il giorno per antonomasia...














Dopo essere sceso si rifugia dietro una delle barriere anti-sbarco naziste per riuscire ad immortalare più da vicino il conflitto...











Dopo essersi riparato dietro un tank il fotografo si fa coraggio e con i soldati ancora vivi si dirige sulla spiaggia armato solo della sua macchina fotografica!!

Robert Capa

Capa documentò il corso della seconda guerra mondiale a Londra, nel Nordafrica e in Italia, lo sbarco in Normandia dell'esercito alleato e la liberazione di Parigi.

Guerre documentate fotograficamente da Capa:
1)                   guerra civile spagnola
2)   seconda guerra sino-giapponese
3)         seconda guerra mondiale
4)                 guerra arabo-israeliana
5)                       guerra del vietnam

Orange Marilyn

Andy Warhol

Andy Warhol, nome d'arte di Andrew Warhola Jr. (Pittsburgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987), è stato un pittore, scultore, regista e produttore cinematografico statunitense, figura predominante del movimento
 pop art americano.

Stati Uniti

Il monte McKinley nella Catena dell Alaska (6.194m s.l.m.)













             Manhattan,
simbolo della potenza economica americana.

I Legami Chimici

La Tavola Periodica degli Elementi

L'atomo


Sistema endocrino

L'apparato endocrino o sistema ormonale è rappresentato da un insieme di ghiandole e cellule (dette ghiandole endocrine e cellule endocrine) le quali secernono delle sostanze proteiche o lipidiche chiamate ormoni. Il sistema endocrino gestisce il funzionamento dell'organismo umano o animale in collaborazione con il sistema nervoso.

martedì 21 giugno 2011

L apparato riproduttore femminile

L'apparato genitale maschile

 

DNA


A = adenina
T = timina
C = citosina
G = guanina



Giovanni Pascoli


Giovanni Agostino Placido Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912) è stato un poeta italiano, una figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento.
Pascoli, malgrado la sua formazione eminentemente positivistica, rappresenta, insieme a Gabriele D'Annunzio, il maggior poeta decadente italiano. Dal Fanciullino, articolo programmatico pubblicato per la prima volta nel 1897, emerge una concezione intima e interiore del sentimento poetico, orientato alla valorizzazione del particolare e del quotidiano e al recupero di una dimensione infantile e quasi primitiva. D'altra parte, solo il poeta può esprimere la voce del "fanciullino" presente in ognuno: quest'idea consente a Pascoli di rivendicare per sé il ruolo, per certi versi ormai anacronistico, di "poeta vate", e di ribadire allo stesso tempo l'utilità morale (specialmente consolatoria) e civile della poesia. Pur non partecipando attivamente ad alcun movimento letterario dell'epoca, né mostrando particolare propensione verso la poesia europea contemporanea (al contrario di D'Annunzio), Pascoli manifesta nella propria produzione tendenze prevalentemente spiritualistiche e idealistiche, tipiche della cultura di fine secolo segnata dal progressivo esaurirsi del positivismo. Complessivamente, la sua opera appare percorsa da una tensione costante tra la vecchia tradizione classicista ereditata dal maestro Giosuè Carducci e le nuove tematiche decadenti, cui si accompagna un notevole sperimentalismo metrico e fonetico.

Giovanni Verga

Giovanni Carmelo Verga (Catania, 2 settembre 1840 – Catania, 27 gennaio 1922) fu uno scrittore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del verismo.
Uno dei suoi pensieri letterari più importanti è "L' ideale dell' ostrica", rappresentato perfettamente nel "Ciclo dei vinti".
A costituire tale ciclo sarebbe dovuto essere un gruppo di cinque romanzi a definizione tematica:

  • I Malavoglia
  • Mastro-don Gesualdo
  • La duchessa di Leyra
  • L'onorevole Scipioni
  • L'uomo di lusso
L'intera serie - secondo il progetto originario dello scrittore - avrebbe dovuto avere come comune denominatore un tema comune e universale, quello dell'indiscussa lotta dell'uomo per l'esistenza e per il progresso. L'opera completa rimarrà incompiuta in quanto La Duchessa de Leyra rimane solo abbozzato, mentre gli ultimi due romanzi previsti del Ciclo, L'Onorevole Scipioni e L'uomo di lusso, non verranno neppure iniziati.
Nella prefazione che precedeva I Malavoglia, pubblicato nel 1881, Giovanni Verga illustrava la struttura più complessa di cui l'opera avrebbe dovuto far parte, un ciclo appunto composto da cinque romanzi, che si sarebbe dovuto intitolare "Marea" perché Verga intendeva studiare il tema del progresso dell'umanità da una prospettiva che rovesciava il trionfalismo positivistico, cioè coloro che si opporranno al progresso saranno travolti da appunto questa marea chiamata"fiumana del progresso".
Si sostiene quindi chiaramente l'imparzialità del fato come fluire negativo. Nessuno è al sicuro dalla lotta per la vita.Solo successivamente decise di optare per il titolo "I Vinti".

Una frase di Verga cita a proposito :"L'ambiente siìociale determina il carattere e le esperienze di ciascuno:chi cerca di allontanarsi dal proprio ambienteper ambizioni di ricchezza o di potere, è fatalmente destinato ad essere sconfitto, a perdere i propri valori e la dignità umana"

Rosso Malpelo

  Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riescire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre, col sentirgli dir sempre a quel modo, aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo.
  Del resto, ella lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi soldi della settimana; e siccome era malpelo c'era anche a temere che ne sottraesse un paio, di quei soldi: nel dubbio, per non sbagliare, la sorella maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccioni.
  Però il padrone della cava aveva confermato che i soldi erano tanti e non più; e in coscienza erano anche troppi per Malpelo, un monellaccio che nessuno avrebbe voluto vederselo davanti, e che tutti schivavano come un can rognoso, e lo accarezzavano coi piedi, allorché se lo trovavano a tiro.

lunedì 23 maggio 2011

San Martino

La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.

A Zacinto

Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque 

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque 

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. 

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura. 

X Agosto

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

Il sabato del villaggio

La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo. 

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno. 

Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

In morte del fratello Giovanni

Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
Di gente in gente, me vedrai seduto
Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
Il fior de’ tuoi gentili anni caduto.

La madre or sol, suo dì tardo traendo,
Parla di me col tuo cenere muto:
Ma io deluse a voi le palme tendo;
E se da lunge i miei tetti saluto,

Sento gli avversi Numi, e le secrete
Cure che al viver tuo furon tempesta,
E prego anch’io nel tuo porto quiete.

Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l’ossa mie rendete
Allora al petto della madre mesta.

L' infinito

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

Energia Nucleare


Tutta la materia esistente nell'Universo, esseri viventi compresi, è costituita da atomi .

lunedì 9 maggio 2011

Africa

Africa Fisica 
Africa Politica

America Nord

America Settentrionale Fisica

America Settentrionale Politica

Cartina America sud

America Meridionale Fisica
America Meridionale Politica

REGIMI TOTALITARI

INDICATORI
FASCISMO
NAZISMO
COMUNISMO
Situazione socio-politica pre-dittatura
Biennio rosso.
Istituzione repubblica di Waimar, rivolte comuniste ( lega Spartaco ), Big crash (U.S.A).
Dittatura Lenin.
Ascesa al potere
II elezioni, marcia camice nere su Roma.

-Elezioni di novembre.(cancelliere) -Morte Hindeburg.        (fuhrer)
Uccisione di Trockiy
Chi gli da’ l’ incarico
Re Vittorio Emanuele III
Presidente della rep. Hindeburg.
/
Politica interna
-Sciolti partiti di opposizione
-Manipolazione mass media
-Gran consiglio del fascismo
-O.V.R.A.
-Tribunale speciale
-Patti lateranensi
-Autarchia
-Interventi su Banca e industria.(I.R.I, I.M.I )
-Nazionalismo
-Anticomunismo.
-Leggi razziali.
-Manipolazione mass media.
-Autarchia
-GESTAPO, SS, SA
-Distruzione dell’opposizione.

-Piano quinquennale.
-Aziende collettive.
-Epurazione dei dissidenti.

Politica estera
-Campagna e impero in Etiopia.
-Asse Roma Berlino.
-Leggi razziali.
-Patto d’acciaio. 
-Sconfitte a: Malta, Africa settentrionale, Grecia, invasione URSS, sconfitta di El Alamein e Stalingrado,
 ( II guerra mondiale )


-Politica di riarmo
-Espansione. Territoriale.
-Occupazione Renania.
-Asse Roma Berlino Tokyo.
-Occupazione Austria, Sudati, Boemia, Moravia, corridoio Polacco.
-Patto Molotov-Ribbentrop.
-Occupazione Francia, Polonia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Olanda, battaglia in Inghilterra, invasione URSS, sconfitta di El Alamein e Stalingrado( II guerra mondiale )

-Patto Molotov-Ribbentrop.
Fine della dittatura
-(25 luglio 1943) dal Gran consiglio del fascismo Sfiducia a Mussolini.
-Repubblica di Salò
-Viene fucilato dai partigiani nel 1945.
 
 Si suicida nel 1945 quando le truppe alleate e sovietiche sono alle  porte del suo bunker a Berlino.
 Morte nel 1953
(successore Nikita Kruscev).

lunedì 21 marzo 2011

scuola nazionale russa

A partire dalla seconda metà dell'800, il desiderio di affermare una propria identità musicale colpì anche la Russia.
Ad aprire la strada per il rinnovamento e la formazione di uno stile musicale personalizzato per questa nazione fu Michail Ivanovič Glinka (1804-1857), che avendo modo di viaggiare molto in tutta l'Europa, conobbe ed ammirò molti stili musicali differenti, dal francese al tedesco allo spagnolo, innamorandosi di quest'ultimo grazie anche al fascino esercitato su di lui dalla particolare sensibilità esotica di quella realtà.
Fu Glinka che avviò in particolare la suddivisione dei due filoni dell'opera russa: quello storico, rappresentato idealmente dalla rappresentazione "Una vita per lo Zar", che narrava la storia patriottica di un povero contadino russo che sacrificò la vita per il suo sovrano; e quello fiabesco, ben incarnato nell'opera "Ruslan e Ludmilla", su testi di Puškin.
Di lui si ricordano anche alcuni pezzi di destinazione sinfonica, da camera e per pianoforte.

A partire dagli anni '60 si affermò invece il movimento riformatore costituito dal cosiddetto "gruppo dei Cinque": ne fecero parte César Cui (1835-1918), Milij Balakirev (1837-1910), Aleksandr Borodin (1833-1887), Modest Mussorgskij (1839-1881) e Nicolaj Rimskij-Korsakov (1844-1908).
Rimskij-Korsakov, come già detto, fu la mente più fervida dei Cinque e provvedette infatti al completamento di varie opere anche dei suoi colleghi minori, come ad esempio l'opera "Il principe Igor" di Borodin. Di lui si ricordano i due poemi sinfonici "Sheherazade" e "La grande Pasqua russa" per orchestra, alcune opere e soprattutto il suo contributo al filone della trattatistica: scrisse infatti un grande "trattato di armonia" ed uno "di orchestrazione" nel quale si analizzava in modo estremamente competente la teoria dell'orchestrazione musicale fino a quel tempo con alcune curiose "frecciate" ad alcuni grandi autori come Mozart, rei solamente di aver potuto orchestrare alla maniera delicata che il Settecento viennese richiedeva.

Il panorama della musica russa nel secondo Ottocento non fu però assolutamente circoscrivibile a queste tendenze, spiccavano infatti altre due figure che operarono nella direzione opposta: Anton Rubinstein e Pëtr Ilič Čajkovskij.

scuola nazionale inglese-spagnola

La scuola romantica inglese fu incentrata sulla figura di Edward Elgar (1857-1934), che lanciato nel panorama musicale mondiale delle "variazioni enigma" Op.36 per orchestra, proseguì la sua carriera di compositore con la produzione di alcuni poemi sinfonici, come "Falstaff", di derivazione Shakespeariana.
Divenuto famoso soprattutto per la famosa marcia "Pomp and Circustance", la sua produzione comprendeva anche due sinfonie, l'oratorio "Il sogno di Gerontius", alcune cantate, un concerto per violino ed uno per violoncello.

La scuola spagnola nacque ad opera del teorico, musicologo e compositore Felipe Pedrell, che mirò ad una valorizzazione del folklore popolare senza incorrere nelle esagerazioni esuberanti che tanto piacevano a Rimskij-Korsakov. Pedrell ebbe tra i suoi seguaci il grande Isaac Albéniz (1860-1909).
Albéniz ebbe una gioventù alquanto movimentata, peregrinò per varie città europee e ciò gli permise di assimilare alcuni tratti stilistici della musica europea, tedesca in particolare. Egli portò avanti il pianismo di Chopin e di Liszt introducendo quel senso tipico del folklore spagnolo di piglio brillante ed estrema sensibilità timbrica ed armonica: le due suites "Iberia" e "España" si pongono in questo panorama come ammirati caposaldi.

scuola nazionale scandinava

La scuola scandinava-nordeuropea non annoverò grandi musicisti in grado di ricalcare le orme dei ben più famosi drammaturghi che animavano l'arte letteraria in quei tempi: su tutti spiccavano solamente le figure di Edvard Grieg (1843-1907) in Norvegia, Franz Berwald (1796-1868) in Svezia, Johan Jiulius Sibelius (1865-1957) in Finlandia, Niels Gade (1817-1890) in Danimarca.

Grieg, all'inizio osteggiato per la sua volontà di rinnovatore musicale, riuscì tardivamente a fondare una vera e propria scuola norvegese grazie anche all'appoggio artistico di Liszt, e si guadagnò fama mondiale con la musica per il dramma "Peer Gynt".

lunedì 14 marzo 2011

Unità d' Italia


1° guerra d' indipendenza1848

2° guerra d' indipendenza 1859
Spedizione dei mille e discesa di Vittorio Emanuele II

3° guerra d' indipendenza 1866